Economia Mondiale e Italiana a confronto

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In un quadro dove la crescita globale ha subito un rallentamento, l’Italia è riuscita nell’impresa di superare la recessione tecnica, nonostante una variazione nulla del Pil nel trimestre gennaio/marzo 2019 e senza che una manovra di correzione si sia resa necessaria per l’anno in corso. Con questi presupposti, verrebbe da dirsi che il peggio è passato, ma meglio non lasciarsi prendere da facili entusiasmi, perché il vero esame avrà scadenza 2020, con la legge di Bilancio. Cerchiamo di capire costa sta succedendo nell’economia mondiale e in quella italiana, mettendole a confronto.

Previsioni sull’economia Italiana

Come anticipato, in Italia non sarà necessario effettuare una manovra correttiva, perché l’introduzione del Rdc, il Reddito di Cittadinanza, e della “Quota 100”, avranno nell’insieme un effetto positivo sull’economia. Il motivo è molto semplice: aumentando il reddito disponibile per le famiglie grazie alle due misure di governo, si dovrebbe generare un aumento del Pil attestato allo 0,2%. Questo dato ovviamente, sosterrà a piene mani la ripresa, che nella seconda metà dell’anno dovrebbe, condizionale d’obbligo, essere più evidente.

Anche le misure fiscali preventivate per il 2020 dovrebbero generare un effetto espansivo sul Pil, ma in questo caso nasce un problema tecnico: al momento non ci sono fondi per le coperture previste, rendendo quasi inevitabile un aumento dell’Iva, che ovviamente garantirebbe un maggior gettito nelle casse statali.

Previsioni sull’economia mondiale

Abbiamo detto che in Italia, almeno momentaneamente, si può tirare un piccolo sospiro di sollievo, seppur senza adagiarsi sugli allori. Ma nel mondo invece cosa succede?

Innanzitutto sono sempre presenti tensioni commerciali tra Usa e Cina, tensioni che se si dovessero acuire ulteriormente, potrebbero mettere realmente a rischio la crescita economica su scala globale. 

Purtroppo la supremazia tecnologica della Cina, ad oggi, ha generato una crescente sfiducia a livello mondiale, con evidenti ricadute negative nel commercio che si trova a dover far fronte ad una concorrenza spietata al ribasso. Con questo presupposto non si sta dicendo sia prevista una recessione mondiale, grazie anche ad alcune politiche monetarie volutamente accomodanti. In secondo luogo però, l’economia americana è destinata a rallentare ulteriormente, soprattutto perché in Cina prosegue il sostegno fiscale alla crescita, ma ovviamente il rischio che il debito non sia più sostenibile, è realmente dietro l’angolo.

Economie a confronto

Quello che sarà il rallentamento precedentemente descritto dell’economia globale e americana, è destinato a creare degli effetti collaterali anche sull’economia dell’area Euro, quindi anche su quella italiana. Probabilmente uno dei settori che verrà maggiormente colpito sarà quello auto, mandando inevitabilmente in sofferenza anche tutto l’indotto, con conseguenze economiche non di certo positive. Il settore automobilistico è il punto nevralgico dove si concentrano le paure di un’eventuale recessione, sempre a causa della Cina. Lo stato rappresenta da solo un terzo del volume d’affari su scala globale, per quanto riguarda le nuove immatricolazioni, mantenendo di fatto in mano l’equilibrio economico nel settore.

In linea di massima, seppur si tratti di previsioni a medio termine, dopo una serie di “sali scendi”, le economie globali tenderanno ad allinearsi, con una progressiva convergenza, andando verso un punto di crescita del Pil, seppur in Italia tale crescita sarà inferiore rispetto alle medie nazionali. Con queste considerazioni, è piuttosto chiaro come, per rilanciare in maniera consistente la crescita, occorra necessariamente puntare sugli investimenti, soprattutto per sostenere le imprese e renderle più competitive a livello internazionale.